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venerdì 20 marzo 2009

London calling

Quattro ragazzi, è notte,
una barca sul Tamigi
e Londra brucia...

L'eleganza e l'impegno,
l'intelligenza e la rabbia.

Un omaggio a Joe

And after all this,
won't you give me a smile?

lunedì 9 marzo 2009

Supporti musicali

In principio fu il fonografo (1878). Venne poi il nastromagnetico (1927). Fece la sua comparsa dopo la Seconda Guerra Mondiale il disco in vinile (1948). Fu la volta della musicassetta (1963) ed infine del compact disc (1982). L'mp3 è un'evoluzione estrema, figlia della miniaturizzazione della tecnica dei nostri giorni.
Alcune considerazioni.
Con il disco in vinile nacque il concetto di portabilità pratica del suono, che si diffuse con la musicassetta e divenne totale con il CD e l'mp3.
Esaminiamo il contenitore. Il vinile era racchiuso in una custodia di carta che poi si evolse nel cartone. Materiale ecologico, perché facilmente riciclabile.
La musicassetta nacque in pieno boom della plastica e con essa il CD: entrambi avvolti nei contenitori di moda, resistenti ai colpi ma ecologicamente improponibili.
(E' sintomatico che il primo disco della nuova era della musica come business a 360 gradi sia stato The age of plastic dei Buggles proprio agli inizi degli anni '80.)
La musicassetta e le sue custodie rigide sono quasi scomparse. Il vinile sembra vivere una nuova primavera in certi ambiti musicali, sempre fasciato dalla protezione in cellulosa.
Ora il CD, sebbene possa sembrare obsoleto in relazione all'mp3, si è mantenuto tornando al passato. E' diventato ecologico, trasformando il suo contenitore di plastica in uno di cartone. Il CD è diventato green.
Ecco tutto qui.

PS c'è una strana somiglianza tra i Buggles e i Daft Punk...

martedì 3 marzo 2009

Gli amanti sulla panchina

A Paul Eluard

Le labbra perfette che si fondono
Le mani leggere che si incrociano
Gli occhi chiusi che sognano
I corpi giovani che vivono
-
Attorno il mondo gira, ma non lì!
Tutto si ferma su quella panchina
e il suono della fontana culla.
AB

lunedì 2 marzo 2009

Il gigantismo


"Viviamo in un periodo di transizione tra il vecchio mondo e quello nuovo. Il vecchio mondo era caratterizzato da quella che un filosofo contemporaneo ha chiamato la civiltà dinosauro. Unità enormi, massicce, con un'intelligenza ridotta - proprio come i dinosauri. [...] Queste unità all'inizio sono nate in risposta ad un bisogno reale ma poi si sono messe a fabbricare bisogni artificiali per continuare ad esistere. In altri termini, sono diventati dei vampiri. Il nuovo mondo appartiene a unità mobili, indipendenti e intelligenti. Al posto delle metropoli, delle unità che si organizzano da sole, una moderna versione dei villaggi."
Robert Fripp, 1974, Melody maker.

Ogni volta che rileggo queste righe, non posso fare a meno di riflettere.
Un musicista, per quanto colto e snob ma pur sempre un musicista, fotografa una situazione che in più di trent'anni non è cambiata.
Siamo malati di gigantismo.
Tutto deve essere grande.
I prefissi ci annegano: iper-, super-, stra-, arci-, mega-.
Sembra una pagina della grammatica, ma è la vita di tutti i giorni.
Un po' rattista. Un po' deve far sperare.