
da sotto ti sembra gigante ed immenso.
Ai suoi piedi ti chiedi come farai a salire
ma poi trovi un passaggio
e da lì parte tutto.
Gli appoggi sono difficili ed insidiosi
ma passo dopo passo inizi a salire e poi arrivi.
Quando scendi, hai voglia di rifarlo di nuovo,
perché hai spinto più avanti un tuo limite
e hai visto che ci puoi arrivare.
Difficile non è impossibile.
Part Two
All'inizio non è stato facile trovare un punto per salire.
Mi sono aggrappato ad un ramo con un salto
e poi ho cercato di salire sul tronco principale ma la corteccia era molto scivolosa,
come se l'albero non volesse essere violato.
A mano a mano cercavo dei punti per appoggiare i piedi e salire ancora più in alto.
Cercavo di vedere quello che stava sotto e all'orizzonte,
è passata pure una persona che correva ma non mi ha notato ovviamente.
Ascoltavo la radio mentre salivo.
In alcuni momenti avevo paura di scivolare giù e cadere.
Poi ho deciso di scendere:
c'è stato un attimo in cui non riuscivo più a ritrovare la strada per venire giù.
Sono sceso da un punto diverso da quello della salita.
Avevo paura che i rami che mi sembravano poco resistenti non mi reggessero
e poi cadessi giù.
Alla fine poi con un nuovo salto sono sceso a terra.
Mi sono seduto sulla panchina a torso nudo per riflettere.
Già avevo la voglia di risalire di nuovo,
come a dimostrare a me stesso che si può fare
AB
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