L'ospite è sacro, dice un vecchio adagio.
Alle volte però l'ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza, come recita un proverbio italiano che ha origini antichissime, risalenti addirittura ai tempi di Plauto.
L'ospite è come una macchina da presa che guarda l'ambiente che lo accoglie e lo registra, senza giudizio, in modo asettico.
Perché l'occhio esterno vede e coglie sfumature che il soggetto non percepisce.
AB