SantiBallor: giugno 2008

venerdì 27 giugno 2008

Woodstock

Leggi Woodstock e già la sola parola evoca un mondo.

Ognuno ha la sua idea di Woodstock, perché Woodstock è tutto ciò che vuoi immaginare: diavolo e acqua santa, bene e male, cultura e controcultura.
Per me basta ascoltare CSN&Y per dire Woodstock, perché Woodstock è essenzialmente musica.

giovedì 26 giugno 2008

Estate

Spegnere la TV
per forse non riaccenderla più

Spegnere la noia
se pensi che la vita ti ingoia

mercoledì 18 giugno 2008

Nelle terre estreme

"Subtle voices in the wind,

Hear the truth they're telling
A world begins where the road ends
Watch me leave it all behind"

Voci sottili nel vento,
Ascolto la verità che mi raccontano
Un mondo comincia quando finisce la strada
Guardami mentre mi lascio tutto alle spalle

Eddie Vedder, Far Behind, Into the wild

venerdì 13 giugno 2008

Eraclito.

Vivi in una città da anni e alle volte non ti accorgi delle opportunità che ti offre, delle cose che cambiano, dei paesaggi che mutano.
Di botto trovi che tutto scorre e nessuno te lo aveva detto, ma è bello anche così.

sabato 7 giugno 2008

Cambiamenti

Perché?
Cambiare per cambiare?
Cambiare per forza?
Cambiare per noia?
Cambiare per necessità?

Changes - David Bowie

I still don't know what I was waiting for
and my time was running wild, a million dead-end streets
every time I thought I'd got it made
It seemed the taste was not so sweet
So I turned myself to face me
but I've never caught a glimpse
Of how the others must see the faker
I'm much too fast to take that test

Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Don't want to be a richer man
Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Just gonna have to be a different man
Time may change me but I can't trace time

I watch the ripples change their size
but never leave the stream of warm impermanence and
So the days float through my eyes
but still the days seem the same
And these children that you spit on
as they try to change their worlds
Are immune to your consultations,
they're quite aware of what they're going through

Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Don't tell them to grow up and out of it
Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Where's your shame you've left us up to our necks in it
Time may change me but you can't trace time

Strange fascination, fascinating me
Changes are taking the pace I'm going through

Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Oh, look out you rock 'n rollers
Ch-ch-ch-ch-Changes (Turn and face the strain)
Ch-ch-Changes. Pretty soon you're gonna get a little older
Time may change me but I can't trace time
I said that time may change me but I can't trace time

lunedì 2 giugno 2008

FearPeurAngstMiedo

C'è paura di tutto.

Il vecchio del nuovo.
Il bianco del nero.
Il giorno della notte.
L'indigeno dello straniero.

SFM

2€, il prezzo della carta su cui scrivere.
Tra tutti i non luoghi la stazione è quello più umano.
Assomiglia ad una borgata, con i suoi umori e i suoi odori.
Finestre che ti guardano, porte che ti attraversano,
strade che ti accompagnano, angoli che ti nascondono,
tutto nella luce naturale, non nel freddo neon.
Pietra e acciaio e vetro e legno.
Ulysses canta F.F., sono un uomo e il suo viaggio.
Si parte. Il cuore esplode.
Viva la vida.
Che impressione deve fare una casa affacciata su una stazione?
Arrivi e partenze, che lenti si muovono e imboccano tunnel per altre destinazioni.
Cumuli di sabbia e vagoni fermi mi passano a fianco.
Vedo il mondo ma il mondo non sa che sono qui, nascosto tra le lamiere.
Un luogo raggiunto dal treno è un luogo collegato al reale.
Nella luce del crepuscolo ancora distinguo lo spazio circostante, tutto sembra in calma e quiete, come immobile e dipinto.
L'aria si fa più fresca dai finestrini, si lascia l'asfalto per i campi, la terra da cui tutti veniamo.
Le montagne ci guardano e severe ci ammoniscono dall'alto ad avere cura di ciò che abbiamo.
Nuvole si affacciano nel cielo e lo cingono di grigio.
Stazione.
Si può cancellare una ferrovia?
Togliere con un colpo di spugna il frutto della fatica dell'uomo?
Si abbattono e si costruiscono ponti, ma non si abbattono binari.
Rimangono morti ma sempre presenti?
Cielo nero.
Che le stagioni cambiano te lo dice la luce, null'altro.
L'interno abbaglia l'esterno che è ingoiato dalla notte e corre via, veloce verso la meta.
Dancing in the moonlight.
Si scenderà a breve.
AB
Agosto 2013
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Estensi

ANDATA
A poco a poco la stazione si anima. Valige, carrelli, passi.
I primi treni carichi di passeggeri arrivano e scaricano il loro fardello.
Tutti si riversano sulla banchina del binario numero otto.
Inizia un lento flusso di persone verso l’uscita, mentre io dal finestrino del mio vagone osservo tutto senza essere notato. Gente che si affretta alla ricerca del suo posto.
Il cielo è plumbeo, come una fredda camicia di ferro sulla città che sto lasciando.
L’altoparlante annuncia la partenza imminente: «I signori accompagnatori sono pregati di scendere dal treno, la chiusura delle porte è automatica».
E’ il segnale. Si parte, arrivederci.
Attraversiamo un muro di nebbia, lentamente, come ipnotizzati da ciò che sta davanti a noi.
Ancora più lentamente attraversiamo le stazioni di transito senza fermarci.
Sembra che il mondo fuori dal mio finestrino sia ancora addormentato, disteso in un torpore senza fine.
Campi e boschi, massicciate e case. La nostra velocità adesso aumenta. Visibilità a centro metri, forse molto meno.
E’ fitta questa nebbia.
E’ folle questa vita.
«Buongiorno signore, biglietto prego»
«Subito, eccolo»
«Mi deve dare anche la prenotazione»
«Prego»
«Grazie»
«Arrivederci»
Chissà se i controllori del treno si interrogano mai sulle destinazioni dei passeggeri.
Ogni passeggero ha una meta, una destinazione, che serve a riempire la sua metà vuota.
La nebbia si è ritirata ma il cielo è sempre piombo sulla campagna che mi circonda.
Piacenza.
RITORNO
La campagna sta imbrunendo.
Il sole che non era apparso di tutto il giorno adesso è definitivamente caduto.
La luce si è spenta.
Tutto scivola tra il blu e il grigio.
Vedo la nebbia che si alza.
E tutto segue il suo corso.
AB
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Alle porte della primavera

Una forte esplosione in città oggi.
Un cielo rosso sangue
squarcia le nuvole di Spagna.
Abbiamo visto mille volte quel sole.
Abbiamo sperato
che non sarebbe mai più tornato,
ma le parole sono senza esito
ed è tutto inutile,
quando non impariamo nulla
dal passato.
La mia penna è vuota e il cuore arido,
così pieno di tristezza
che può annegare il cielo.
Duecento persi e nessuno sa perché.
Duecento persi, cosa vuol dire?
Tombe e lacrime alla fine sono uguali.
Desolazione è questa insana cosa.
Un freddo vento
bussa alle porte della primavera,
soffia via le speranze e i sogni che abbiamo,
trasforma in debole
ciò che prima era fermo.
Vedo gente dalla finestra,
Una folla che marcia per strada
Se chiudo gli occhi
sento il suono profondo dei loro passi
E' un giorno triste
per il mio miglior amico oggi.
E' un giorno triste se guardo in alto.
C'è un cielo di pioggia di fronte a me.
C'è un dolore dentro
che non mi abbandona.
E' un giorno triste
per il mio miglior amico oggi.
E' un giorno triste e non so che dire.
Un muro di silenzio
che non riesco ad attraversare,
un sospiro così profondo tra me e te.
Vedo gente dalla finestra,
Una folla che marcia per strada
Se chiudo gli occhi
Sento il suono profondo dei loro passi
Noi tutti aspettiamo un segno,
ma quando arriva, con lui arriva la paura,
alle volte non siamo pronti.
La nostra vita è il più grande dei doni,
ma alle volte siamo così spaventati
AB
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Ho

Ho letto troppa letteratura e troppi libri, visto troppi film e ascoltato troppe canzone per censurare la mia emotività e il lato sensibile della mia anima, per rendere tutto pratico e materiale, per non ascoltare quello che c'è in fondo al cuore e per non volerlo trasmettere e condividere con chi voglio e penso lo meriti.
Ho guardato troppo in fondo a me stesso per non ascoltare quelle voci, per non esprimere nel bene e nel male tutto quello che c'è dentro.
Ho visto troppa bellezza in questo mondo per non volere un po' di quella bellezza per me.
Ho sentito tanta felicità nel mondo per non volerne un po' anche per me.

SantiBallor